La Commissione europea ha proposto nuovi ambiziosi obiettivi per introdurre in modo graduale norme più severe sulle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti, rispetto ai livelli del 2019.

I nuovi standard di emissione, più stringenti rispetto a quelli delineati precedentemente, sono considerati necessari per il passaggio a una mobilità a emissioni zero e per il raggiungimento dei target definiti nel Green Deal. Il pacchetto europeo di iniziative strategiche mira infatti ad avviare l'Ue sulla strada della transizione verde, con l'obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

In una nota, la Commissione europea spiega che i veicoli pesanti come camion, autobus urbani e autobus a lunga percorrenza sono responsabili di oltre il 6% delle emissioni totali di gas serra dell'Ue e di oltre il 25% di quelle prodotte dal trasporto stradale.
 

La Commissione propone quindi di introdurre gradualmente norme più rigorose sulle emissioni di CO2 per quasi tutti i nuovi veicoli pesanti (rispetto ai livelli del 2019), in particolare:

  • Riduzione delle emissioni del 45% dal 2030;
  • Riduzione delle emissioni del 65% dal 2035;
  • Riduzione delle emissioni del 90% dal 2040.

 

Per incentivare una diffusione più rapida degli autobus a emissioni zero nelle città, la Commissione propone inoltre di rendere tutti i nuovi autobus urbani a zero emissioni a partire dal 2030.



 

“In linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e di REPowerEU, questa proposta avrà anche un impatto positivo sulla transizione energetica, riducendo la domanda di combustibili fossili importati e migliorando il risparmio energetico e l'efficienza nel settore dei trasporti dell'Ue – si legge ancora nella nota -. Fornirà vantaggi agli operatori e agli utenti dei trasporti europei riducendo i costi del carburante e i costi totali di proprietà e garantirà una più ampia diffusione di veicoli più efficienti dal punto di vista energetico. Migliorerà anche la qualità dell'aria, in particolare nelle città, e la salute degli europei”.

La Commissione ritiene che “le norme aggiornate forniscono un segnale chiaro e a lungo termine per orientare gli investimenti dell'industria dell'Ue verso le tecnologie innovative e promuovere la realizzazione di infrastrutture di ricarica e rifornimento”.

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