Il piano per lo sviluppo di una mobilità sempre più sostenibile in Italia compie significativi passi avanti.

Il MIT ha approvato recentemente 36 progetti di stazioni di rifornimento a idrogeno sul territorio nazionale, per un investimento totale di 103,5 milioni di euro.
Le stazioni saranno sviluppate principalmente in aree strategiche per i trasporti stradali pesanti, come le zone vicine a terminal interni, le rotte più interessate al passaggio di mezzi per il trasporto delle merci a lungo raggio e i collegamenti ai sistemi di trasporto pubblico locale con mezzi alimentati a idrogeno.


Un percorso in linea con i target fissati dall’Unione Europea per la transizione energetica, che richiedono azioni concrete e immediate per una trasformazione in senso green della mobilità.
Il Green Deal, infatti, punta a ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 per raggiungere il net-zero entro il 2050.

H2IT - Associazione italiana idrogeno - ha presentato nel corso di K.EY il report “Sviluppo di Stazioni di rifornimento idrogeno. Barriere normative e scenari di implementazione” allo scopo di definire scenario, quadro normativo e stato dell’arte tecnologico della mobilità italiana con riferimento al trasporto stradale, ferroviario e portuale.

L’obiettivo è quello di costruire una visione strategica sull’implementazione della rete di stazioni di rifornimento a idrogeno in Italia.

Dal rapporto è emerso che, nel corso degli ultimi anni, il numero dei mezzi di trasporto alimentati a idrogeno è cresciuto notevolmente sia nel trasporto stradale che ferroviario. In Europa, il trend positivo del 2020 è proseguito anche nel 2021, con un aumento delle nuove immatricolazioni di veicoli a idrogeno del +22% rispetto al 2020. Spicca la Germania, che ha registrato un +70%, seguita da Paesi Bassi e Svizzera. A livello globale, i maggiori produttori di auto idrogeno sono Corea del Sud e Giappone.
In Italia, la mancanza di una rete di stazioni di rifornimento adeguata ha limitato fortemente la crescita del mercato.

Proprio per questo, all’interno dei 3,64 miliardi previsti per la filiera idrogeno nel PNRR, 530 milioni di euro sono dedicati a sostenere la costruzione di stazioni per il trasporto stradale (230 milioni, 40 stazioni) e ferroviario (300 milioni per 10 stazioni) entro il 2026.

Il pacchetto Fit For 55 prevede target piuttosto sfidanti per la distribuzione delle stazioni di rifornimento, si rende necessaria quindi un’accelerazione delle strategie per l’Italia in confronto ad altri Paesi che possono vantare, invece, una rete già diffusa.

In sostanza, il report H2IT propone di:

  • allineare e integrare la cornice normativa italiana con quella europea;
  • rendere omogenea la normativa su tutto il territorio e sbloccare gli investimenti privati;
  • rivedere le disposizioni che riguardano le taglie delle stazioni di rifornimento;
  • consentire sinergie tra il rifornimento autostradale e quello stradale/locale in una logica multipurpose e multifuel;
  • posizionare strategicamente sul territorio nazionale le stazioni di rifornimento a idrogeno, tenendo conto sia dei corridoi strategici per l’economia italiana sia puntando prioritariamente sulle zone dove è più facile si sviluppi prima una condizione favorevole del mercato.