AN.BTI-Confcommercio ha inviato alla Commissione Trasporti della Camera un contributo alla discussione in corso sul disegno di legge con le modifiche al Codice della Strada.

Nel testo, l’associazione ha rappresentato esigenze e necessità legate alla categoria dei bus turistici.

Dopo aver espresso una valutazione sostanzialmente positiva sul provvedimento, riconoscendo la volontà di apportare migliorie in un settore in continuo mutamento ed estremamente delicato, l’associazione ha elencato i punti caldi per il comparto.

Ridurre i limiti di età e investire sulla formazione dei futuri autisti

Individuare misure idonee che attirino i giovani inoccupati a lavorare nel trasporto persone è la priorità secondo ANBTI, in considerazione del fatto che si segnala la mancanza di circa 7.000 autisti.

In questo senso, dopo un necessario intervento sul CCNL per offrire un salario adeguato all’impegno e alle capacità richiesta agli autistiANBTI chiede di spostare l’attenzione su vincoli normativi e costi di formazione legati al conseguimento di patente D e carta di qualificazione del conducente.

L’associazione ha sottolineato le criticità legate alla durata dei corsi di formazione e i limiti di guida e di età previsti dal Codice della strada e dalla disciplina Ue, che richiedono tempi lunghi per l’inserimento dei giovani nel settore del trasporto turistico, non effettuabile prima dei 25 anni.
Per colmare questo gap occorrerebbe, secondo l’associazione, da un lato sfruttare al massimo la flessibilità che la normativa comunitaria consente in relazione all'età minima per il conseguimento delle patenti D1, D1E, D e DE - riducendo gli attuali limiti di età - e dall'altro, investire sulla formazione dei futuri autisti sin dalle scuole secondarie superiori con percorsi professionalizzanti.

 

L’importanza delle soft skills per diventare “bus manager”

Offrire un percorso di crescita e una prospettiva di carriera agli autisti significa creare nel tempo dei veri e propri “bus manager”. Una figura centrale, chiave dell’imprenditoria e garante di un servizio che deve generare, oltre a un viaggio comodo e sicuro, anche un’immagine positiva per la propria azienda e il Paese.

Nell'ottica di un sistema integrato di accoglienza del turista, gli autisti devono rappresentare anche una prima forma di accoglienza. Risulta quindi fondamentale l'acquisizione di soft skills, ossia di capacità attitudinali e relazionali che, unite alla conoscenza delle lingue, e alla professionalità tecnica, consentiranno di garantire la massima qualità.

L'anticipazione del percorso professionalizzante, e il contestuale abbassamento dell'età minima per il conseguimento delle patenti, consentirebbe alle aziende dei bus turistici di assumere immediatamente i neo diplomati o chi frequenta l'ultimo anno degli ITS, conferendo agli stessi, in attesa del conseguimento del CQC e della patente, lo svolgimento di mansioni collaterali alla guida (accoglienza turista, gestione bagagli e ticket), in affiancamento all'autista; e successivamente all'abilitazione alla guida, sempre in un'ottica di formazione, la possibilità di guida con un autista esperto.

Estendere il limite temporale

L’associazione, infine, chiede di estendere la possibilità di poter svolgere l’attività di conducente di bus anche oltre l’attuale limite temporale di 68 anni.

“Chi ha 68 anni oggi non può essere equiparato a chi aveva la stessa età decenni fa e per questo riteniamo corretto alzare l’età limite per gli autisti fino ai 70 anni, ovviamente su base volontaria e mai derogando ad un aspetto fondamentale del nostro lavoro: la sicurezza e l’idoneità”, ha concluso l’associazione.
D’altronde, aggiunge ANBTI, ciò avviene di fatto già in tutti i paesi europei territorialmente e culturalmente vicini al nostro.