In Italia, ma anche nel resto d’Europa, la carenza di autisti nel settore del trasporto pubblico è un problema sempre più grave.

Dati IRU mostrano che ad oggi mancano 105mila autisti, pari al 10% della popolazione totale di autisti professionisti; nel corso del 2023 la mancanza di conducenti è cresciuta del 54%.

Inoltre, il settore è caratterizzato da un'elevata età media. Questo significa che, nei prossimi anni, ci sarà un'uscita massiccia dal mercato del lavoro di un numero significativo di autisti.

 

Nell’ottica di dare una risposta concreta a questo problema, il Parlamento italiano sta lavorando per abbassare il limite anagrafico per accedere alla professione di conducente nel settore del trasporto passeggeri.

Un primo passo avanti è già stato fatto: la Commissione Trasporti alla Camera ha recentemente dato il via libera a un emendamento all’atto “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del codice della strada” che va proprio in questa direzione.

Ora il disegno di legge dovrà proseguire il suo iter parlamentare.

Si tratta di un traguardo importante per una delle principali battaglie di AN.BTI CONFCOMMERCIO (Associazione Nazionale Bus turistici Italiani), che sta portando avanti un’azione ampia e strutturata volta ad avvicinare i giovani alla professione di conducente.

 

Le modifiche al testo

Il testo attuale prevede che il conducente di un veicolo adibito al trasporto di persone possa guidare a partire da 21 anni di età veicoli delle categorie di patente di guida D e DE per servizi di linea con percorrenza non superiore a 50 chilometri. L’emendamento prevede l’età ridotta a 18 anni.

Per la guida di veicoli delle categorie di patente di guida D1 e D1E l’attuale regolamento richiede il compimento di 21 anni: anche in questo caso la modifica riduce il limite anagrafico a 18 anni.

L’emendamento, infine, conferma a 20 anni la guida di veicoli categoria patente D e DE ma riduce a 18 anni la guida di veicoli categoria patente D e DE senza passeggeri a bordo.