Obiettivo: salvaguardare la stabilità economica e finanziaria del TPL in vista della prossima Legge di Bilancio per il 2026.


Le principali associazioni che rappresentano le aziende di trasporto pubblico locale (TPL), sia pubbliche che private – Agens, Anav e Asstra – hanno lanciato un forte appello, inviando un comunicato congiunto ai Ministeri dell'Economia (MEF) e dei Trasporti (MIT) e alla Conferenza delle Regioni. L'obiettivo è sollecitare un confronto urgente, con l'inserimento di disposizioni necessarie a salvaguardare la stabilità economica e finanziaria del sistema di TPL, in vista della prossima Legge di Bilancio per il 2026.

La questione del Fondo TPL
Pur riconoscendo l'importante contributo fornito dal Governo per la copertura degli oneri derivanti dal rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di settore, la preoccupazione maggiore delle associazioni si concentra sulla dotazione del Fondo TPL. Agens, Anav e Asstra comunicano che il finanziamento annuale sconta una profonda inadeguatezza dovuta alla mancata applicazione dell'indicizzazione inflattiva, accumulando una carenza che supera gli 800 milioni di euro.

Alla luce di questa situazione, è ritenuto cruciale un intervento che stabilizzi in modo permanente i 120 milioni di euro che erano stati stanziati solo per l’anno 2025. Se tale somma non dovesse diventare strutturale, sottolineano le associazioni, l'introduzione delle nuove regole di riparto previste normativamente comporterebbe una significativa perdita di risorse per numerose aree territoriali.

Le associazioni del TPL hanno inoltre sottolineato che l’imminente riforma in materia di federalismo fiscale dovrà necessariamente garantire la certezza e l'adeguatezza delle risorse destinate al comparto; e affinché questo avvenga, è indispensabile mantenere il vincolo di destinazione di tali fondi e qualificare formalmente il TPL come una "spesa essenziale”.

Equità e rimborsi per le Autonomie Speciali
Un altro punto determinante per il futuro del settore riguarda la necessità di assicurare i rimborsi alle imprese per le variazioni delle accise sui carburanti. Una garanzia particolarmente urgente per le aziende che operano nelle regioni a Statuto Speciale. In tal senso, nello specifico, le associazioni evidenziano la situazione delle imprese attive in Friuli Venezia Giulia e in Sicilia, territori che beneficiano in misura minima o nulla di tale gettito fiscale.

Investimenti e transizione ecologica
Da ultimo, il comunicato congiunto mette in luce il tema strategico degli investimenti: è ormai pressante l'esigenza di identificare e attivare nuovi meccanismi di supporto finanziario che possano subentrare ai fondi europei, una volta esaurite le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Questi nuovi strumenti sono essenziali per garantire la continuità del programma di ammodernamento infrastrutturale e del rinnovo dei mezzi di trasporto. Azioni considerate imprescindibili anche per consentire al Paese di raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sostenibilità ambientale e transizione energetica prefissati.