L'Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola si è trasformato in un avveniristico campo prova per la mobilità del futuro. L'azienda Tper, in collaborazione con il produttore Karsan, ha messo in pista un esperimento significativo per la bus industry, testando le capacità di un bus a guida autonoma di 8,3 metri, anticipando di fatto una realtà applicativa che, sebbene ancora distante, l'azienda intende affrontare con preparazione.
L'iniziativa, supportata attivamente dall'Autodromo e dalla Città di Imola, ha permesso di simulare un contesto urbano direttamente sul celebre circuito, alla presenza di stampa e invitati speciali. Tper, forte della sua storia di precursore nell'adozione di tecnologie innovative nel trasporto pubblico italiano, sta compiendo i primi passi in un percorso prospettico dove l'automazione dei sistemi assume la stessa importanza della guida autonoma stessa.
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Il comportamento del veicolo nel traffico simulato
Il test ha offerto una dimostrazione pratica della capacità di un automezzo dedicato al trasporto pubblico di operare senza la necessità di un conducente.
Partendo da una fermata appositamente creata nei paddock, il veicolo ha gestito in modo autonomo l'accesso dei passeggeri, aprendo e chiudendo le porte prima di iniziare un percorso predefinito.
Successivamente, ha seguito la traccia prestabilita, dimostrando di sapersi arrestare in presenza di semafori rossi e ripartire quando è scattato il verde. Il bus ha anche rispettato gli attraversamenti pedonali, fermandosi se questi erano occupati, e ha osservato le altre fermate allestite lungo il tragitto. Particolarmente significativa è stata la gestione di due rotatorie, affrontate dal veicolo senza esitazione e in piena osservanza delle regole del Codice della Strada.
L'autobus E-Atak, già protagonista di una simulazione analoga a Bolzano, ha completato il circuito simulato di 2,6 chilometri in circa dieci minuti. Questo tempo si allinea perfettamente alle tempistiche dei viaggi urbani oggi gestiti dai veicoli con conduzione umana. Il mezzo Karsan, infatti, ha regolato la propria velocità, accelerando e rallentando in funzione delle condizioni stradali, pur mantenendosi entro i parametri di limite imposti.
Quadro normativo e limiti operativi
Sebbene in Italia manchi ancora un impianto normativo ufficiale che disciplini l’uso di questa tecnologia sulle vie pubbliche, il dibattito per la sua omologazione è già attivo, basandosi anche sulle esperienze internazionali.
In linea generale, le discussioni si stanno orientando verso un’ipotesi di limitazione della velocità massima a 40 km/h per questa tipologia di mezzi; riferimento che è stato seguito anche nella prova imolese. Parallelamente, è in corso la progettazione di ulteriori test su più fronti: test che sono indispensabili per consolidare l’efficacia degli autobus a guida autonoma, anche in vista di futuri sviluppi infrastrutturali stradali che interagiranno con i veicoli: un elemento rilevante nel trasporto pubblico del domani.
La tecnologia a bordo e i vantaggi per il futuro della mobilità
Il protagonista della prova su pista è l’E-Atak, dotato di equipaggiamenti tecnologici avanzati, tra cui il sistema di telerilevamento LiDAR (Light Detection and Ranging), che sfrutta il laser per mappare l’ambiente circostante e individuare ostacoli in tempo reale. Sensori, radar e telecamere lavorano con l’intelligenza artificiale per riconoscere la segnaletica, gli ostacoli e i pedoni, consentendo al mezzo di elaborare i dati e prendere decisioni istantaneamente.Tutto questo è supportato da sistemi di navigazione ad alta precisione per garantire una marcia sicura.
Il continuo affinamento di questi sistemi driverless promette numerosi miglioramenti nell'efficienza del trasporto pubblico. Tra i vantaggi attesi vi sono l'ottimizzazione dei flussi di traffico, l'incremento della capacità di trasporto, la riduzione degli errori umani e dei tempi di attesa. Inoltre, l’uso di bus a impatto zero rafforza il contesto di ecosostenibilità.
Ricerca e strategia industriale di Tper
Tper, azienda che gestisce la mobilità integrata nei bacini di Ferrara e Bologna, ha sfruttato l’appuntamento per fare il punto sulla propria strategia industriale relativa all'intelligenza artificiale. L'azienda, che storicamente è stata apripista in Italia per molte tecnologie innovative nel trasporto pubblico, ha recentemente anche ospitato un importante evento di analisi sull’AI nel TPL, curato da ASSTRA, l’associazione delle imprese italiane di TPL, e UITP, l’Unione Internazionale dei Trasporti Pubblici.
La mattinata imolese ha visto la partecipazione di docenti esperti provenienti dall’Università di Bologna e dall’Università di Modena e Reggio Emilia; con questi gruppi di ricercatori, l'azienda sta valutando le possibili implicazioni di questa branca dell’automazione non solo per il trasporto pubblico, ma anche per la mobilità condivisa, a partire dal progetto Corrente. Questo test rappresenta la prima tappa di un percorso prospettico sull’automazione, dove lo sviluppo dei sistemi e la guida autonoma devono essere considerati con la medesima importanza.
L’obiettivo è restare al passo con i tempi, potendo così pianificare in anticipo l’integrazione di sistemi che possano rendere il servizio sempre più sicuro, efficiente e qualificato.
PUBBLICAZIONE
16/12/2025